26 marzo: “L’odore dei fulmini” di Andrea Luzi

Mostra personale

Immagine 26 marzo: “L’odore dei fulmini” di Andrea Luzi

Dettagli evento

  • Quando: 26/03/2024 - Ore 18:30
  • Dove: GERMI Luogo di Contaminazione, Via Cicco Simonetta, 14/A, Milano, MI, Italia
  • Ingresso libero: tessera ACSI obbligatoria

INAUGURAZIONE de “L’odore dei fulmini” di Andrea Luzi

Germi LDC è lieta di presentare “L’odore dei fulmini” una mostra personale di Andrea Luzi accompagnata da un testo a cura di Federico Montagna, che sarà esposta fino al 13 di aprile.

Alle 19:30 verrà proiettato in anteprima “Shreds of Pantapheeca” animazione video della durata di due minuti e trenta circa, in collaborazione con il duo musicale Foxconn Suicide.

ATTENZIONE! A causa di luci ed effetti presenti in alcune sequenze del film, la visione è sconsigliata a soggetti fotosensibili.

“Andrea Luzi (Ancona, 1997) è un artista visivo che vive e lavora tra Milano e Filottrano. L’accesso a scenari astrattamente distopici è indicato, nei lavori pittorici di Andrea Luzi, attraverso una prospettiva simile ad una vertigine: non solo nella classica accezione visiva, ovvero dello smarrimento dello sguardo nella moltiplicazione dei dettagli e dei piani spaziali sulla superficie. Vertigine anche nella richiesta di un andamento immaginativo: ipotizzare, su una scia di genere sci-fi, le conseguenze e le derive del paesaggio antropocentrico. Concrezioni germoglianti come simulacri organici che raccontano di un disfacimento e poi di una ricomposizione di brandelli di materia, code, scaglie, organi, tracce. Rinunciare quindi a coordinate e morfologie stabili, sepolte sotto un alone di nebbia desolante, oppure incontrare altri panorami che, per scelta cromatica e iconografica, ne sono la controparte schizofrenica, psichedelica, allucinata. Infine procedere a tentoni, dal primo punto d’ingresso che si incontra sulla tela, e scivolarvi dentro accettandone la tortuosità che segue. Il racconto sulla decadenza è esasperato dall’uso materico e prezioso del colore; così, sugli  sfondi di nebbie e paludi, nuovi idoli primitivi già riassemblano i propri culti e le proprie architetture sfarzose coi rottami del passato.”

(Arianna Tremolanti)