2 febbraio Nevermind di fabio presti

MOSTRA

Immagine 2 febbraio Nevermind di fabio presti

Dettagli evento

  • Quando: 02/02/2023 - Ore 19:00
  • Sottoscrizione: Ingresso gratuito + Tessera Acsi

nEVERMIND

un progetto di Fabio Presti in collaborazione con Heart – Pulsazioni Culturali

 

UNA MOSTRA DIFFUSA

Dopo aver realizzato la mostra presso la sede di Heart di Vimercate, nEVERMIND si sposta nei principali luoghi o ex spazi che ospitano o hanno ospitato la scena musicale Milanese. In particolare alcuni pezzi della mostra saranno esposti da Germi, il Santeria, il Tunnel di Milano, e, tornado per un attimo in Brianza, nel locale che in quegli anni, prima di tutti aveva dato spazio a quella musica “di un certo tipo”, il Bloom di Mezzago. Alcune opere verranno inoltre esposte nella Project Room della Galleria Giovanni Bonelli di via Porro Lambertenghi, che, negli anni 90, era la sede del Binario Zero, uno dei punti di riferimento della scena indie internazionale. Altro spazio di una Milano musicale ormai dimenticata è la Banca Caridge di via Leoncavallo, prima sede storica dell’omonimo Centro sociale Milanese.

LA MOSTRA

nEVERMIND è stata installata due volte a causa della pandemia di COVID 19 negli spazi di Heart tra marzo e settembre 2021. La mostra, che comprende una cinquantina di opere, supera i confini di un’esposizione tradizionale per offrire al visitatore un’esperienza interattiva, in grado di accendere ricordi e risvegliare emozioni in chi, come Presti, è cresciuto musicalmente e culturalmente negli anni Novanta e di sollecitare nelle altre generazioni la curiosità su un decennio ancora poco indagato. Le opere di nuova e vecchia produzione di Fabio Presti sono affiancate, in un immaginario dialogo tra l’ artista e i suoi musicisti di riferimento, ad alcuni album del periodo, ma anche ad artisti scoperti di recente. Al centro della sala principale di Heart vi era un’installazione con delle foglie raccolte per la prima esposizione prevista nell’autunno del 2020. Sopra le foglie vi erano dei trampoli che richiamavano l’opera “La fine dei vent’anni”, canzone che ha lanciato il cantautore Francesco Motta, che, per il titolo fortemente simbolico, ha dato il titolo ad un’opera dedicata a Kurt Cobane, frontman dei Nirvana, tragicamente scomparso a 27 anni. Intorno a questa installazione centrale , si sono disposte altre opere ispirate ai lavori dei più noti
gruppi di una certa scena musicale dell’epoca: dagli Afterhours ai Marlene Kuntz, dai C.S.I. ai Flor de Mal, dai Nirvana ai Sonic Youth, dai Mogwai a Cat Power, ma anche di artisti recenti come Kid Francescoli, French 79, Coma_Cose e molti altri. Le didascalie delle opere
erano inoltre arricchite da un particolare della copertina legata all’opera stessa, e arricchite da un QR code che permetteva di ascoltare e vedere un video di ogni singolo artista in mostra sul proprio device.